Le tradizionali misure di brand awareness, propensione all’acquisto, soddisfazione dell‘utente, risultano ormai parziali e statiche, proprio per questo la comunità scientifica internazionale sta spostando il proprio focus dall’utilizzo di tecniche di marketing usuali (survey, focus group e interviste) a tecniche biometriche basate sui principi del neuromarketing, che permettono un’analisi profonda, oggettiva e immediata delle risposte dei consumatori agli stimoli di marketing.
Attraverso l’analisi neurologica (attivazione delle differenti aree del cervello in risposta a stimoli) e l’analisi fisiologica (battito cardiaco, frequenza respiratoria, dilatamento delle pupille, impedenza cutanea, percorso visivo e microespressioni facciali) è possibile infatti rilevare non solo le risposte cognitive (attenzione e memorizzazione), ma anche le risposte emozionali (piacevolezza, eccitazione, disgusto, tristezza, gioia) generate dall’offerta di marca.
È importante sottolineare come l’utilizzo di tecniche di biomarketing risolva molti problemi tipici dei metodi di marketing tradizionali. In primis le distorsioni presenti nei dati raccolti dovute alla non volontà o non capacità degli individui nel riportare le proprie percezioni e valutazioni rispetto all’offerta.